L’intercooperazione e lo scambio di esperienze tra Italia, Brasile ed Uruguay.
Due giorni di visite ed incontri a Porto Alegre
Nell’ambito dell’accordo di cooperazione con l’Istituto Cuesta Duarte (ICUDU – Istituto di ricerca del sindacato uruguaiano PIT CNT) e con il sostegno del Dipartimento di Fomento dell’Economia Solidaria dello Stato di Rio Grande do Sul, Nexus ER ha organizzato, durante il mese di dicembre, due giorni di visite e incontri tra cooperative del settore metalmeccanico di Uruguay e Brasile.
L’accordo di cooperazione tra Nexus e ICUDU prevede lo scambio e la promozione dell’economia sociale e solidale, come risposta e alternativa alla crisi dell’occupazione per i settori a maggior rischio di esclusione sociale.
Il progetto è piccolo in termini finanziari, ma molto importante perché è finanziato direttamente da Nexus grazie ai fondi raccolti con le campagne CAAF e che provengono direttamente dal mondo del lavoro. Questo permette autonomia nelle linee progettuali e ci rende altamente responsabili in termini di trasparenza ed impegno nel realizzare le attività.
Durante lo scambio le cooperative Cooperei e Coosidra del Brasile e Profuncoop e COOMSA dell’Uruguay appartenenti rispettivamente a Unisol e Mesa Metalúrgica, si sono incontrate per iniziare un percorso che potrebbe condurle alla creazione di una filiera intercooperativa. L’intercooperazione è uno dei principi alla base dell’economia solidale ed anche uno strumento per rafforzare la sostenibilità di cooperative autogestite dai lavoratori.
Nelle parole di un protagonista “il nostro scambio va molto aldilà del tema commerciale. Lo slogan “lavoratori del mondo unitevi” non funziona nella pratica tra Uruguay e Brasile anche se sono molto vicini. Il cooperativismo non si articola come il capitalismo, dobbiamo approfittare delle opportunità che questo scambio ci propone”. Altri hanno detto: “è un orgoglio aprire i nostri emprendimientos e mostrare il lavoro che si fa” e “difficoltà e problemi sono comuni”. E ancora “lo scambio si trasforma in un processo di arricchimento personale, si sente la presenza dell’altro in un processo comune”. Le attività proseguiranno con la visita delle cooperative brasiliane in Uruguay durante il mese di febbraio prossimo e con lo studio delle potenzialità di produzione e commercializzazione comuni.
Durante questo scambio la cooperativa uruguaiana Caminos ha presentato il suo studio di fattibilità per costruire un sistema di assistenza domiciliare per anziani che ha come obiettivo quello di arrivare a gruppi vulnerabili che non possono accedere all’assistenza privata disegnando una proposta assieme ai soggetti del territorio dove gli anziani risiedono, per offrire servizi di qualità che permettano di mantenere l’autonomia. In Uruguay il 14% della popolazione ha più di 64 anni, la ricerca ha coinvolto gli anziani che abitano in 5 cooperative di abitanti di Montevideo (836 persone intervistate). La ricerca ha permesso di stabilire che:
– l’assistenza deve essere intesa come un diritto e non come una merce e non deve essere un processo di medicalizzazione, ma una proposta personalizzata di assistenza;
-razionalizzando le spese le cooperative possono organizzare servizi adeguati nell’attesa che arrivino i programmi pubblici (il tema dell’assistenza è stato uno dei principali della campagna presidenziale appena conclusasi);
– le azioni possono essere coordinate da equipe multidisciplinari sulla base di proposte discusse con le cooperative di abitanti, quindi proposte collettive e non individuali.
In conclusione possiamo aggiungere che quello che ci motiva come Nexus a sostenere queste azioni è la convinzione che l’Economia Solidale non è solo una strategia per creare lavoro e reddito ma un progetto di trasformazione sociale, un modello di convivenza sociale, un’alternativa di sviluppo.