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Nexus partecipa alla III Conferenza Nazionale di Economia Solidale in Brasile

La spinta di Porto Alegre è maturata. L’Economia Solidária sta accadendo, si incarna nelle pratiche e nelle esperienze raccolte nella III Conferenza Nazionale dell’Economia Solidaria tenutasi a Brasilia dal 27 al 30 novembre 2014 (i documenti sono disponibili su http://portal.mte.gov.br/ecosolidaria/a-conferencia.htm)

La partecipazione di Nexus alla III  Conferenza di Economia Solidale è stata una vera esperienza. Non solo un bagno intellettuale tra bolle di idee e schiuma di proposte, ma un’esperienza vissuta  con un popolo in cammino alla ricerca di una vita differente da quella basata su sfruttamento ed interesse individuale e che resiste all’idea di essere solo manodopera subordinata a decisioni altrui.

Abbiamo osservato che in Brasile la domanda di reddito ed inclusione non corrisposta dal sistema capitalista dialoga con una visione avanzata da parte delle politiche pubbliche. Il processo si basa sulla partecipazione, la costruzione collettiva di un progetto alternativo, ed è realizzato da persone che pensano e vivono quello che pensano. In Brasile esistono comunità umane non completamente asservite alle logiche del consumo e del capitale. In parte per mancanza di potere di acquisto, ma anche perché la povertà sembra portare in se’ semi resistenti e di trasformazione. La povertà dignitosa in un ambiente abilitante stimola la ricerca di risposte e la sua combinazione con governi illuminati, non ideologicamente schiavi del neoliberismo, sta offrendo al Brasile la possibilità di ricercare e praticare soluzioni alternative alle scelte economiche che producono esclusione sociale, basate sullo sfruttamento delle persone e sulla mercificazione delle risorse naturali.

Non si può nascondere che, nel contesto di una visione globale di sviluppo locale sostenibile profondamente legata a processi endogeni, si avverte la presenza di alcune importanti fragilità: persistente richiesta di assistenza e dipendenza da politiche pubbliche, l’ambiente è ancora in gran parte solo una risorsa, i gruppi non sono adeguatamente empoderados, le popolazioni indigene non sono state pienamente coinvolte nella riflessione, i diritti possono aspettare rispetto al reddito, i gruppi femministi non hanno ancora espresso una reale alternativa di pensiero, optando però con forza almeno per le pari opportunità.

Quindi per quale ragioni possiamo definire l’economia solidale brasiliana come un’esperienza trasformativa? Innanzitutto perché non è solo ricerca di lavoro e reddito. E poi perché rifiuta la relazione capitale-lavoro rifiutando il lavoro subordinato, la dipendenza che obbliga ad organizzare la vita in funzione del lavoro. Rifiuta la divisione del lavoro per costruire un reddito attraverso l’integrazione di ruoli produttivi e sociali (artigiano locale, vicinato). Integra il lavoro nelle relazioni e l’economia in un sistema composto da altre strategie per rispondere ai numerosi bisogni umani e alla multidimensionalità della povertà.

L’economia solidale brasiliana preferisce l’autogestione comunitaria (anche non formalizzata, dando risalto al contenuto e alle pratiche) basata sulle risorse locali. E’ locale e non globalizza l’organizzazione sociale della produzione e del mercato. Forse nasce in luoghi a cui la globalizzazione non si interessa o da persone scartate dalla globalizzazione o che non hanno trovato posto in essa. In ogni caso le sue idee ed esperienze sono di interesse globale.

La III CONAES ha come cornice gli elementi ben descritti da questa definizione di Economia Solidária che la interpreta come:
[.]  una relazione socioeconomica non capitalista. In essa si verifica una appropriazione collettiva (non separazione tra capitale e lavoro) dei mezzi e condizioni di produzione, mutuo-aiuto e autogestione. L’economia solidale non è solamente una strategia di organizzazione economica. La sua insorgenza è associata ad una dinamica di mobilizzazione della società civile per la democratizzazione, lotta per i diritti e ricerca di emancipazione. (Espaço e cadeias produtivas solidárias. O caso da reciclagem. V. Schiochet, M.Edegar Brandes)

Autogestione come metodo, democratizzazione come processo, emancipazione come obiettivo sono tre parole chiave che sono state ripetute innumerevoli volte durante la tre giorni dell’Economia Solidária assieme alle parole pratiche e politiche. Si tratta di parole dense non solo di significato, ma anche di interpretazioni. La III CONAES si è mossa nella scia dello slogan “Un altro mondo è possibile, un’altra economia accade” e vuole fare un passo in avanti.

Il sottotitolo della III CONAES è “Costruendo un Piano Nazionale dell’Economia Solidale per promuovere il diritto a produrre e vivere in modo associativo e sostenibile”. Il suo obiettivo generale è quello di affermare una politica pubblica di Economia Solidaria a livello nazionale.

La costruzione di una politica pubblica nazionale di economia solidale è un processo sistematico di riconoscimento di diritti di cittadinanza da parte dello Stato, sopratutto dei lavoratori e lavoratrici delle iniziative economico-solidali, e come dovere dello Stato. In questo senso, una politica pubblica di economia solidale è un processo di conquista sociale. La sua crescita e la sua espansione dipendono tanto dagli sforzi governativi quanto dalla capacità dell’organizzazione politica di coloro che fanno economia solidale in Brasile, come parte del movimento di democratizzazione economica e politica della società brasiliana. (III CONAES, Texto de Referencia p. 5)

La costruzione di un Piano Nazionale è quindi una pratica di partecipazione in cui l’approccio è di collaborazione tra i diversi attori che sono protagonisti (gli Emprendimento Economicos Solidarios, – EES) e le istituzioni pubbliche che la promuovono e sostengono.

L’obiettivo politico III CONAES è dare legittimità al “DIRITTO di produrre e vivere in modo associativo e sostenibile”.  Non si reclamano solo risorse finanziarie o progetti, ma che un diritto, per i nostri tempi sovversivo, venga riconosciuto. Un’altra forma di produrre e vivere è possibile, un’altra modalità rispetto al modello neoliberista. Un modo basato sulla solidarietà.

Le esperienze di ES accadono indipendentemente dalle politiche, ma non possono davvero svilupparsi se non sono da esse sostenute in quanto nascono in un ambiente ostile, caratterizzato dalla fase neoliberista molto aggressiva e radicale, sostenuta da un ben organizzato e diffuso  pensiero unico che sembrerebbe stare vincendo.

Le persone che compongono l’ES si percepiscono finalmente come soggetti economici e sociali, come cittadini e cittadine, come protagonisti. Si sono riconosciuti come soggetti capaci di costruire la propria storia. Il lavoro solidale si contrappone alle relazioni di sfruttamento. La pratica dell’autogestione, anche in settori nuovi come quello del piccolo artigianato, della selezione e riciclaggio di residui, ha messo in evidenza uno scollamento con l’idea del lavoro subordinato e sprovvisto di significato. L’autogestione praticata dagli EES implica l’appropriazione dell’intero processo di produzione – trasformazione – commercializzazione – guadagno – investimenti.

Una prima dimensione di questa relazione è rispetto alla democratizzazione della ricchezza prodotta socialmente che, nel capitalismo, è espropriata ai lavoratori in forma privata e in nome della moltiplicazione del lucro di pochi. Nell’economia solidale, la difesa del lavoro associato impone una visione radicale di appropriazione collettiva dei processi e mezzi di produzione, e del lavoro come centro di produzione di ben-essere. Da qui, l’idea di democrazia non si limita a ciò che si considera la sua dimensione politica, ma come un principio di uguaglianza che deve essere alla base dell’economia, dello stato e della vita in società. (III CONAES, Conferência Temáticas. Documentos Finais p. 56)

Estratto da
Sabina Breveglieri, La III CONAES ed il potenziale trasformativo dell’Economia Solidale brasiliana. (La solidarietà come antidoto all’esclusione, la solidarietà come scelta). In corso di pubblicazione.

Documenti scaricabili

CONAES-X-NEWSLETTER-NEXUS