La pagina bianca della dichiarazione finale di Taormina non deve diventare una pagina “nera”. Poco prima del Summit G7 a Taormina, le organizzazioni della società civile, esprimono la loro profonda preoccupazione riguardo all’assenza di risposte concrete alle sfide globali, dalle crisi umanitarie in Africa al cambio climatico, alle migrazioni. Le OSC sottolineano anche il rischio che gli impegni dell’Agenda 2030, sottoscritti solo due anni fa, siano messi da parte. I Leaders stanno dimenticando il loro impegno verso l’intero pianeta? Noi non siamo d’accordo!
Il Summit di Taormina inizierà tra pochi giorni, in un momento geopolitico cruciale che testimonia profonde trasformazioni. “Questo non giustifica che i Leader del G7 non facciano nulla” affermano i portavoce Massimo Pallottino e Stefania Burbo della Coalizione Globale contro la Povertà Italia (GCAP Italy), che rappresenta più di 100 organizzazioni della società civile impegnate su temi dello sviluppo, sostenibilità ambientale e diritti umani. “Noi siamo profondamente preoccupati che il Summit G7 di Taormina perda l’opportunità di cercare soluzioni comuni ai problemi del Pianeta e delle persone”
GCAP Italy riconosce il ruolo giocato in passato dal Summit G7 nel prendere decisioni efficaci alle emergenze, in special modo relativamente alle persone più povere e vulnerabili e all’ambiente.
“Ci aspettiamo che il Summit G7 prenda un chiaro e condiviso impegno per risolvere i problemi globali. Qualche mese fa, abbiamo chiesto ai cittadini di gridare forte ‘G7 apri le orecchie !’. Ora è tempo che i 7 Leader agiscano insieme per trovare soluzioni efficaci”.
Il G7 deve confermare e rinnovare il proprio impegno sulle seguenti questioni.
Circa 30 milioni di persone in Sud Sudan, Somalia, Yemen e nel nord-est della Nigeria stanno vivendo condizioni allarmanti, a causa della fame e della carestia. “Una risposta efficace a questa emergenza deve essere immediatamente promossa, assieme ad un impegno di lungo periodo per agire sulle cause della fame e della malnutrizione” GCAP Italy afferma con forza.
Il Cambio Climatico è una sfida da affrontare come priorità assoluta. L’Accordo di Parigi sul Clima deve essere applicato in modo veloce e tangibile per proteggere il Pianeta, le persone, le comunità ed i paesi, a partire da quelli più vulnerabili, dai disastrosi impatti del cambio climatico.
La Migrazione deve essere considerata non come una minaccia da fermare, ma come un’opportunità. Storicamente la mobilità umana ha portato sviluppo e deve essere trattata nel rispetto dei diritti fondamentali: “Ciò è cruciale per combattere le inuguaglianze ed è la base per costruire relazioni con i paesi di origine e di transito, condividendo responsabilità per migliorare la ricezione, la protezione e l’assistenza di rifugiati e migranti, con particolare attenzione alle categorie più vulnerabili, come donne e bambini. Il controllo dei flussi migratori non deve essere una condizione per la gestione degli aiuti allo sviluppo e la lotta alla povertà”.
La Salute è un diritto umano fondamentale per donne e uomini. Il G7 deve agire per garantire la salute globale, confermando gli impegni su HIV/AIDS ed l’aumento del Fondo Globale come una pietra miliare del G7.
Lo Sviluppo Sostenibile non può essere raggiunto senza l’uguaglianza di genere ed il rispetto dei diritti delle donne: “Domandiamo l’adozione di una Roadmap che riconosca le donne e le ragazze come agenti effettivi di cambio e sviluppo e che preveda concrete misure per eliminare la violenza negli spazi pubblici e privati”.
Il G7 deve assicurare che tutti i bambini abbiano un’educazione di qualità, anche in contesti di emergenza. Inoltre, riconoscendo il ruolo chiave dell’educazione alla cittadinanza globale, è fondamentale confrontarsi con le sfide globali e costruire società inclusive e pacifiche.
Infine, combattere gli alti livelli di disuguaglianze economiche è fondamentale: “Chiediamo l’adozione di un piano d’azione efficace, per garantire che le disuguaglianze non indeboliscano la lotta contro la povertà e che le barriere strutturali che limitano la partecipazione delle donne alla vita economica siano rimosse. Nessuno sviluppo è possibile se più del 50% della popolazione è esclusa”.
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GCAP ITALY PRESS OFFICER: Serena Carta –
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(traduzione di S. Breveglieri, Nexus ER)
GCAP – Coalition Against Poverty
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