Nexus in Mozambico per promuovere il dialogo sociale
Siamo a metà strada, ma è una strada in salita, del progetto “Sapere per partecipare; i Forum tripartiti di Consulta e Concertazione Sociale nelle Regioni per un vero Dialogo sociale” del quale beneficiano il governo, rappresentato dalla Commissione Consultiva del Lavoro (CCT), i sindacati OTM-CS e CONSILMO, i datori di lavoro e impresari affiliati alla CTA. Il progetto è co-finanziato dall’Unione Europea, capofila è ISCOS con Nexus ER e Iscos ER partner.
Obiettivo del progetto è rafforzare le capacità delle organizzazione mozambicane a rappresentare gli interessi collettivi, sia dei lavoratori sia dei datori di lavoro, nonché della società civile, attraverso il dialogo sociale. Il dialogo sociale come leva per affrontare insieme e collettivamente le problematiche economiche e sociali e contribuire alla ricerca di soluzioni fondate sul consenso in concertazione con il Ministero del lavoro, attraverso la CCT.
Se questo rappresenta l’obiettivo principale, il “mezzo” è il rafforzamento, laddove esistono, o la creazione dei Forum Tripartiti per promuovere la concertazione sociale come espressione e un modo comportamentale positivo del dialogo per lo sviluppo socio-economico delle 11 Regioni (città di Maputo inclusa) del Mozambico.
Nel primo anno sono state create le condizioni minime per poter avviare le attività nelle varie Regioni fornendo gli strumenti necessari, come l’individuazione delle sedi dei Forum e la definizione dei partecipanti. Il metodo è stato totalmente partecipativo, cioè l’equipe di progetto, formata dagli stessi rappresentanti dei beneficiari, assumeva tutte le decisioni in modo congiunto durante le riunioni settimanali del Comitato di direzione del progetto. La gestione operativa era poi affidata al personale di Iscos. Sono stati così acquistati per i Forum, per i partner e la sede del progetto: 13 fotocopiatrici, 17 computer, 13 stampanti, 13 videocamere e 13 proiettori.
Sono stati organizzati 3 seminari ragruppando le regioni del Sud del Centro e del Nord del Paese ai quali hanno partecipato 130 persone, rappresentanti dei partner nelle regioni. Gli incontri sono stati un momento importante per la programmazione delle attività di formazione tenendo conto della sospensione delle attività durante la campagna elettorale e le elezioni provinciali e nazionali, amministrative e presidenziali da settembre a ottobre del 2014. Si sono comunque tenuti prima e dopo questo periodo 8 formazioni nelle Regioni di Maputo, Maputo Città, Gaza, Inhambane, Sofala, Manica, Tete, Nampule e Cabo Delgado nelle quali il tema principale erano le tecniche di comunicazione e del dialogo sociale. Hanno partecipato in totale 190 membri dei Forum. Durante lo stesso periodo sono stati realizzati incontri di formazione su igiene e sicurezza sul lavoro nelle Regioni di Sofala, Tete e Nampula alle quali parteciparono 125 lavoratori di varie imprese e, vista l’importanza della tematica, soprattutto nella Regione di Tete per la presenza di miniere di carbone, dove sono stati organizzati altri 6 corsi dei quali hanno beneficiato altri 179 lavoratori.
A Matola, vicino a Maputo, è stato organizzato un seminario sull’importanza del coinvolgimento delle donne nei luoghi decisionali che ha interessato il Comitato delle donne lavoratrici dei sindacati di Maputo, Inhambane, Manica e Gaza al quale hanno partecipato 30 persone. Un’altra attività chiave del progetto sono gli studi che accompagnano il progetto e tra questi il primo realizzato è stato sui funzionamento dei forum presentato all’Assemblea plenaria della Commissione consultiva del lavoro. La mancanza di uno statuto infatti è stato considerato il primo ostacolo per il funzionamento dei Forum. Si è spinto molto per avere al più presto approvato lo statuto ma tra elezioni e cambi di ministri, la formazione del nuovo Governo, prima, l’approvazione del Consiglio dei Ministri e dell’assemblea parlamentare, poi, siamo ancora in attesa.
Nel frattempo, i cambiamenti ai vertici ministeriali e più in generale nel paese, hanno portato tra i partner del progetto differenti aspettative e visioni della sua implementazione, con la richiesta di rivedere le attività e le modalità di attuazione. Molto tempo è servito per arrivare ad un nuovo accordo di gestione, sempre attraverso il dialogo e la partecipazione di tutti i soggetti della direzione del progetto, tempo che ha richiesto anche un periodo di sospensione da parte della Delegazione europea nel Paese. Ora possiamo continuare passo dopo passo questo lungo percorso per contribuire alla crescita democratica della società mozambicana che non può essere decisa per decreto ma costruita giorno dopo giorno e coinvolgendo tutti i soggetti della società civile.