Il 26 Dicembre la delegazione italiana del Comitato “Per non dimenticare il Diritto al Ritorno” è partita per Il Cairo per poi attraversare il Sinai alla volta di Gaza. Lo scopo della “missione” era rompere l’ assedio e riportare all’ attenzione della Comunità Internazionale, sempre più indifferente alle infrazioni sioniste al Diritto, la questione aperta del Diritto al Ritorno dei Palestinesi alle loro legittime terre, terre da cui sono stati cacciati a seguito della pulizia etnica perpetrata ai loro danni dai sionisti nel ’48, nel ’67 e da cui sono ancora oggi allontanati con la forza ( 2013: PRAWER PLAN ). Il Diritto al Ritorno deve essere rispettato e garantito a tutti i Profughi Palestinesi che oggi vivono nei Campi disseminati in Giordania, Siria, Libano e a tutti quanti si sono persi nella diaspora.
Gaza dal 2006, anno delle ultime elezioni vinte da Hamas, è stretta nella morsa di un assedio totale, condannato dalla Comunità Internazionale, dichiarato illegale ma tollerato da tutto il mondo, che non permette il transito né di merci né di persone, ritorsione per l’ esito democratico delle elezioni sgradito a Israele e Stati Uniti.
A complicare ulteriormente la situazione della Palestina Gazawi, il pericoloso epilogo egiziano della Fratellanza Musulmana, di cui Hamas è una costola. Con il colpo di stato compiuto dall’ Esercito Egiziano guidato dal Generale Al Sisi e la messa fuori legge dei Fratelli Musulmani, finisce un periodo di apertura nei confronti della Striscia che ha permesso durante tutto il Governo Mursi la regolare apertura del Valico di Rafah e il transito di merci e persone.
Ulteriore ostacolo sulla via per la Palestina attraverso il Sinai, la recrudescenza del Terrorismo Qaedista e Salafita che fa del meraviglioso deserto tra l’ Egitto e Gaza una “terra di nessuno” completamente militarizzata ed in assetto di guerra.
In allegato il comunicato stampa della delegazione modenese “Per non dimenticare…il diritto al ritorno”