La campagna Pay Your Workers, sostenuta da 260 organizzazioni in tutto il mondo, tra cui decine di sindacati che rappresentano i lavoratori e le lavoratrici tessili nei paesi di produzione, scende in piazza in una settimana di mobilitazione globale, dal 24 al 30 ottobre 2022, per chiedere ad Adidas di rispettare i diritti dei lavoratori nella sua catena di fornitura.
La maggior parte della produzione di Adidas avviene in Paesi in cui i sistemi di protezione sociale sono inadeguati, se non addirittura inesistenti. Questo per i lavoratori e le lavoratrici, ad esempio, ha significato rimanere senza stipendio quando la propria fabbrica ha chiuso i battenti.
Nonostante nel 2021 Adidas abbia registrato un utile netto di oltre 2,3 miliardi di dollari mentre solo per otto fabbriche fornitrici in Cambogia il marchio si rifiuta di pagare alle lavoratrici 11,7 milioni di dollari di salari che spettano loro per i primi 14 mesi della pandemia, pari a 387 dollari ciascuno.
Anche le lavoratrici che ormai non producono più articoli per Adidas aspettano i loro soldi. Per esempio le operaie della fabbrica Hulu Garment in Cambogia, licenziate all’inizio della pandemia aspettano ancora 3,6 milioni di dollari. Nel maggio del 2022, 5.600 lavoratori di un altro fornitore Adidas in Cambogia hanno scioperato per i salari non pagati e la fabbrica ha reagito facendo arrestare i leader sindacali.
Questo furto salariale e delle indennità di licenziamento si estende ben oltre la Cambogia, lungo tutta la catena di fornitura globale di Adidas.
In Italia le iniziative sono partite da Bologna dove dal 24 ottobre per 15 giorni gli splendidi manifesti del progetto di arte pubblica CHEAP campeggeranno sulle bacheche pubbliche della città con un messaggio forte e chiaro per il grande gruppo tedesco che continua ad ignorare le richieste della nostra campagna. Poi sarà la volta di Milano, Torino, Genova, Firenze, Fidenza, Parma e Roma dove sono previsti eventi e flashmob di piazza. A queste azioni fisiche, si affiancherà la tempesta digitale attraverso azioni online di mailbombing e pressione sui social media.
Contemporaneamente ci saranno manifestazioni in almeno altre 20 città nel mondo, tra cui Berlino, Los Angeles e Dacca.
Adidas ha la grande opportunità – e l’obbligo – di agire per rispettare gli impegni assunti nei confronti delle lavoratrici dell’abbigliamento e delle calzature, partecipando alle trattative con i rappresentanti sindacali e firmando un accordo giuridicamente vincolante per garantire il risanamento dei furti salariali e il rispetto dei diritti dei lavoratori.