Educazione inclusiva, igiene e sicurezza alimentare per la popolazione vulnerabile nei Campi di rifugiati Sahrawi del Sud-Ovest dell’Algeria”- AID 012892/01
La regione di Tindouf è caratterizzata da condizioni climatiche estreme con temperature che superano i 50°C, venti violenti, clima arido ma con episodi alluvionali (2006,2015,2016, 2022, 2024). In questo ambiente arido, poco favorevole all’agricoltura, la popolazione rifugiata ha scarso accesso a opportunità economiche e dipende per il 96% dagli aiuti umanitari internazionali, in particolare dalle razioni alimentari di base distribuite mensilmente dal WFP e regolarmente interrotte a causa del cronico sottofinanziamento di questa operazione umanitaria, considerata una crisi dimenticata dalla Comunità Internazionale.
La riduzione del paniere alimentare di base (2100 KC) da parte del PAM del 30% da novembre 2023 accentua ulteriormente la precarietà dei 133.672 beneficiari in stato di insicurezza alimentare (ovvero il 77% dei rifugiati che secondo le stime 2018 dell’UNHCR è di 173.600 persone) che non hanno alternative per soddisfare i propri bisogni alimentari.
La strategia presentata dall’ UNHCR nel 2023 stimava i bisogni essenziali a 215 milioni di dollari per il periodo 2024-2025. I settori della sicurezza alimentare (62,2 milioni di dollari) e dell’educazione (31,5 milioni di dollari) rappresentano quasi la metà dei bisogni individuati dalle agenzie delle Nazioni Unite e dalle ONG/I. (47%).
Il settore dell’educazione è stato una delle priorità della leadership sahrawi dal 1975 e i bambini rifugiati beneficiano di un’istruzione gratuita nelle scuole materne, primarie e medie (37.237 nel 2023) seguendo il curriculum algerino ad eccezione delle materie sociali (storia, geografia e educazione civica). Dopo le intermedie, dai 15 anni in poi, in assenza di infrastrutture adeguate e di insegnanti, i ragazzi/e passano alle scuole superiori in Algeria. L’abbandono scolastico dei bambini costituisce la sfida principale per gli stakeholder del Gruppo di Coordinamento locale sull’Educazione, causato dalla bassa qualità dell’apprendimento iniziale (lettura, calcolo) e dalle esigue retribuzioni degli insegnati sostenute dall’ACNUR. Il prolungarsi della crisi umanitaria e la diminuzione progressiva di fondi hanno portato a nuove sfide per garantire un sistema di gestione dell’istruzione più efficiente ed efficace. L’educazione in situazioni di emergenza cronica, di isolamento e mancanza di prospettive per i giovani è importante per contrastare derive estremiste e il fondamentalismo.
Nel settore della sicurezza alimentare, l’accesso alle proteine animali rimane una sfida per la popolazione saharawi. Le attività di sostentamento nei campi sahrawi implementate dal 2016 dal PAM e dall’ACNUR mirano innanzitutto a migliorare la resilienza della popolazione e a contribuire a ridurre la dipendenza dei rifugiati dagli aiuti umanitari esterni attraverso la creazione di opportunità socio-economiche per giovani, donne e categorie vulnerabili.
Le autorità locali insistono sull’importanza di creare sinergie con i programmi di aiuto esistenti puntando sullo sviluppo di produzioni legate ai bisogni umanitari essenziali della popolazione come il programma di alimentazione scolastica, che consiste in una merenda quotidiana composta da 50 g di biscotti arricchiti e una miscela a base di Gofio (farina di mais), al fine di rafforzare la frequenza scolastica dei bambini, la maggior parte dei quali arrivano senza aver fatto colazione, e favorire il loro rendimento nelle lezioni. L’impresa pubblica di HT ha garantito nel 2023 la produzione di oltre 5 milioni di uova e 39.000 kg di carni avicole.
Il progetto è realizzato in consorzio da CISP – capofila e Movimento Africa 70, in partenariato con Nexus Emilia Romagna, Regione Emilia Romagna, Media Luna Roja Sahrawi e Ministeri dello Sviluppo Economico, dell’Educazione, di Economia e Finanza e di Salute Pubblica dalla RASD.
Durata del progetto: 18 mesi
Data di avvio: 12 settembre 2024
Località: campi profughi saharawi
Finanziato da: Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS)
Capofila: CISP (Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli – link al sito www.cisp.ngo ) in ATS con Movimento Africa 70 (link al sito https://www.africa70.org/).
Partners: Nexus Emilia Romagna ETS, Regione Emilia Romagna (link al sito https://www.regione.emilia-romagna.it/), Media Luna Roja Sahrawi, Ministeri dello Sviluppo Economico, dell’Educazione, di Economia e Finanza e di Salute Pubblica dalla RASD.
Obiettivo e attività:
L’obiettivo generale del progetto è quello di contribuire a ridurre l’impatto delle condizioni di emergenza sulla vita dei rifugiati sahrawi, rafforzando la loro resilienza nell’educazione inclusiva, igiene e sicurezza alimentare per la popolazione
Attività previste:
Mentre CISP si dedicherà a una serie importante di azioni sul settore EDUCAZIONE (costruzioni/ristrutturazioni/formazioni/studi di settore/supporto alle mense scolastiche), Movimento Africa70 e Nexus Emilia Romagna di concentreranno sui settori SICUREZZA ALIMENTARE e AMBIENTE con un occhio di riguardo alla CREAZIONE DI NUOVE OPPORTUNITÀ DI LAVORO.
Le azioni previste sono le seguenti:
- potenziamento delle produzioni avicole
- attivazione di un nuovo capannone per l’allevamento di galline ovaiole che permetta raddoppiare le attuali produzioni
- attivazione di due nuovi impianti a tunnel per l’allevamento di polli da carne che permetta triplicare le attuali produzioni
- Messa in funzione di un incubatoio che permetta la schiusa di 6000 uova
- creazione di un sistema virtuoso di distribuzione capillare delle uova ai cittadini mediante:
- la creazione di un sito che metta in relazione domanda e offerta
- il coinvolgimento di privati cittadini automuniti che collaborino alla distribuzione ottenendo dalla stessa un fonte integrativa di reddito, sgravando le istituzioni locali del costo di mantenimento e riparazione dei mezzi attualmente in uso per la distribuzione, e garantendo ai cittadini un prezzo d’acquisto inferiore a quello attuale.
- miglioramento dell’attuale sistema di gestone dei sottoprodotti dell’allevamento:
- creazione di un sistema di essiccazione della pollina che verrà valorizzata per uso agricolo
- messa in sicurezza dell’attuale zona di scarico dei sottoprodotti non valorizzabili mediante recinzione
- creazione di un sistema di trattamento degli scarti di macellazione mediante l’acquamazione e la produzione di biofertilizzante.