COMUNICATO STAMPA
BASTA MACCHINA DEL FANGO CONTRO LE ONG CHE SALVANO VITE UMANE IN MARE
Nexus Solidarietà Internazionale Emilia Romagna è nata nel 1993, promossa dalla Cgil dell’Emilia Romagna. E’ una ONG, dunque fa parte di quella società civile organizzata che in questi ultimi mesi è stata messa sotto accusa con lo slogan della “lotta al business dell’immigrazione”.
Non gestiamo navi umanitarie ma ci sentiamo colpiti ugualmente dalla macchina del fango che da oltre un anno si rivolge contro le ONG, accusate di tutti i possibili reati, per il solo fatto di salvare vite umane in mare.
La strategia è chiara: prima la priorità era umanitaria. I migranti si imbarcavano e bisognava salvarli seppure 30mila donne, bambini e uomini sono annegati in vent’anni nel Mediterraneo. Ma oggi muoiono soprattutto altrove, tra lager libici e piste nel deserto che non portano da nessuna parte. O di nuovo in mare ma lontano dagli occhi. Attaccare e criminalizzare le ONG serve a nascondere tutto questo.
Siamo, però, tra coloro che s’impegnano ad “aiutarli a casa loro”. Attraverso i nostri progetti e programmi di lavoro, in Africa, in Medio Oriente e nel Mediterraneo, abbiamo fatto cooperazione per proporre un’alternativa possibile, un’idea di un altro mondo.
Convinti come siamo che tutti questi morti sono vittime di precise scelte politiche ed economiche. Non si tratta di fatalità, ma di conseguenze delle tendenze prevalenti negli scenari geopolitici e geoeconomici.
“Aiutiamoli a casa loro” vuol dire:
1. smettere di vendere le armi all’Africa (le spese militari d’Africa nel 2014 sono state pari a 50, 2 miliardi e l’Italia è il secondo esportatore del mondo, dopo gli Usa);
2. smettere di distruggere l’agricoltura locale attraverso gli iniqui accordi commerciali (Epa) e impadronirci delle loro terre (il fenomeno del land grabbing, l’accaparramento delle terre fertili da parte di grandi multinazionali o di Stati quali la Cina, con la cacciata dei contadini e delle loro famiglie, sostituzione della produzione di cibo fino ad ora destinato al consumo locale con prodotti non finalizzati all’alimentazione umana);
3. smettere di accaparrare le ricchezze del sottosuolo, non solo oro, diamanti e petrolio, ma anche coltan e cassiterite, alla base dell’industria hightech mondiale.
Il fenomeno delle migrazioni è strutturale e trova le proprie ragioni nell’enorme divario della distribuzione della ricchezza e nelle feroci politiche di saccheggio.
Le alternative passano attraverso la costruzione di una strategia di cooperazione, di politiche allo sviluppo ed economiche coerenti, finalizzate alla promozione della democrazia, della pace, dell’occupazione e dei diritti fondamentali del lavoro, della lotta alla povertà e di una crescita economica sostenibile. Politiche che siano in grado di innovare, produrre ricchezza, distribuendola equamente, ed inclusione sociale.
Dal “nostro” governo solo l’ennesimo attacco contro le ONG, che non vedranno più “neanche in cartolina” i porti italiani, e mentre le navi umanitarie sono bloccate nei porti, nel Mediterraneo si continua a morire, nell’indifferenza della maggior parte della popolazione italiana, schierata con chi ha promesso che, chiudendo i porti, le condizioni di vita degli italiani colpiti dalla crisi potranno migliorare. Una tragica illusione.
Il vero pericolo non viene dal mare ma dall’incapacità di leggere e agire in un mondo globale e complesso. A rischio sono i diritti umani e i diritti sociali.
L’impegno per la qualità e la dignità della vita, l’impegno per sensibilizzare alla cultura della solidarietà e della giustizia, da sempre nella storia di Nexus Cgil Emilia Romagna, non può conoscere frontiere.
Sandra Pareschi
Presidente Nexus Emilia Romagna
Bologna, 4 luglio 2017