#Greferendum
Per la sinistra europea ora suona la campana
da rassegna.it
Durante (Cgil) a RadioArticolo1 dopo il voto di Atene: “Adesso l’Europa non ha più alibi: o cambia o non ce la fa più”. Dalle urne un messaggio chiaro alla socialdemocrazia: “Se dimentica le radici nel lavoro rischia di scomparire”
“Non ci sono più alibi per chi deve prendere in mano il destino dell’Europa. Il messaggio è molto chiaro: o l’Europa cambia, oppure non ce la fa più. Basta con austerità, disciplina di bilancio, rigore ossessivo”. A dirlo è Fausto Durante, coordinatore dell’area Politica europea e internazionale della Cgil, intervistato da RadioArticolo1 (qui il podcast) dopo il voto di Atene. “Se si pensa che stringendo il cappio al collo dell’economia greca i debiti possano essere saldati, siamo lontanissimi dalla realtà, spero che i decisori europei lo capiscano”.
L’altra notizia odierna riguarda le dimissioni a sorpresa del ministro delle Finanze Yanis Varoufakis. “È il tentativo di agevolare il governo greco nella ricerca di una soluzione con i creditori”, osserva Durante: “Sappiamo tutti che lui si è costruito l’immagine del ‘falco’, anche forzando alcuni aspetti della sua indubbia personalità. Adesso invece c’è bisogno di persone che abbiano un’attitudine maggiore al compromesso. In ogni caso, è una scelta coraggiosa che va rispettata, come deve essere rispettato il mandato del popolo greco”.
“Gravi e assolutamente fuori contesto”, a suo giudizio, le dichiarazioni del vicecancelliere tedesco Gabriel, socialdemocratico, secondo cui i greci hanno fatto cadere un ponte. “Anche il presidente del parlamento europeo Schulz ha dimostrato di essere più realista del re. Non abbiamo bisogno di esponenti della sinistra e della socialdemocrazia in Europa e nel mondo che scimmiottino politiche neoliberiste. La vicenda greca lo dimostra in modo evidente: abbiamo bisogno di una sinistra che rimetta in discussione i cardini su cui si sono impiantate le politiche economiche e sociali di questi anni, cardini che hanno visto prevalere l’ultra ortodossia liberista come tendenza principale”.
“La sinistra – è il suo auspicio – riscopra la sua radice nel mondo del lavoro e nella dimensione sociale della costruzione dell’Europa, altrimenti non ha molto senso. Il presidente uscente della Ces, oggi segretario di Comisiones Obreras, Toxo, dice una cosa che riletta oggi sembra profetica: ‘il governo greco si è assunto la responsabilità di prendere le decisioni che la sinistra europea in questi anni non ha avuto il coraggio di prendere’. Questa campana sta suonando anche per la sinistra: o si rinnova oppure il suo ruolo rischia di essere sempre più marginale e residuale”.
Resta il dubbio Bce: il governatore Mario Draghi sbloccherà la liquidità delle banche elleniche? “Nessuno dei creditori – sottolinea l’esponente della Cgil – ha interesse a far fallire la Grecia e cacciarla dall’euro. Del resto lo stesso Tsipras non ha mai dichiarato di non voler pagare. Bisogna però che venga messo nelle condizioni di farlo con un occhio alle condizioni materiali di vita e di lavoro dei cittadini greci. Mi auguro che Draghi, persona responsabile e perfettamente consapevole dei problemi dell’economia europea e di quella greca in particolare, sappia prendere la scelta giusta”. (mm)