La Camera ha approvato oggi la riforma della legge sulla cittadinanza, che ora deve passare al Senato.
L’Italia sono anch’io considera positivo che si sia finalmente arrivati al voto dell’Aula su una materia che da tempo sosteniamo andasse migliorata e adeguata alla mutata realtà sociale del Paese.
Si tratta comunque di un passo avanti, anche se la normativa non disegna la riforma che la campagna auspicava e per la quale ha raccolto e depositato in Parlamento nel 2012 oltre 200mila firme. Persistono, secondo la campagna, elementi di criticità, che ci auguriamo, nel passaggio al Senato, possano venire corretti.
In particolare due sono le questioni su cui si chiedono modifiche: la prima riguarda l’assenza di una norma che consenta la semplificazione delle procedure relative alla naturalizzazione degli adulti, con un trasferimento di competenze dal ministero dell’Interno ai sindaci e il superamento, attraverso norme certe di riferimento, della discrezionalità che oggi caratterizza le decisioni in materia. L’altra questione riguarda la previsione di uno ius soli temperato che condiziona il futuro di bambine e bambini alla situazione economica della famiglia, introducendo, col requisito del permesso Ue per lungo soggiornanti di uno dei genitori, una discriminazione che viola l’articolo 3 della Costituzione.
Italia sono anch’io si augura, che, in seconda lettura, la legge venga migliorata superando almeno le criticità più macroscopiche.
Per questo fa appello ai parlamentari perché diano prova di autonomia e senso di responsabilità nel varare una legge che riguarda il futuro del Paese.
Roma, 13 ottobre 2015
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