Durante la missione di dicembre 2024 nei campi profughi sahrawi, rappresentanti di Jaima Saharawi hanno visitato i gruppi femminili coinvolti nelle attività di trasformazione e produzione alimentare, parte delle attività del progetto “LA.SA – Lavoro, Salute e Sovranità Alimentare nei Campi Profughi Sahrawi”.
“Vedere con i propri occhi la concretezza per salvaguardare l’autodeterminazione economica, personale e culturale delle donne e la loro tradizione alimentare ci rende orgogliosi di essere partner di e con Nexus ER ETS” – hanno dichiarato i rappresentanti di Jaima Saharawi.
Uno degli incontri più significativi è stato con Fanana, coordinatrice di quattro laboratori di couscous a Smara, dove ogni laboratorio impiega tre donne che riescono così a garantirsi un reddito stabile.
La creazione di gruppi femminili per la produzione alimentare non è una novità: risale infatti al 2017 con il progetto “Cibo e Lavoro: autoprodurre con dignità”, e da allora è stata portata avanti grazie a successive iniziative, fino all’attuale progetto LA.SA.
Il processo di produzione del cous cous
Durante la missione, i rappresentanti hanno potuto assistere all’intero processo produttivo del couscous: ogni laboratorio, composto da 4 donne, è in grado di produrre fino a 19 kg al giorno. Si parte dall’impasto manuale di farina di mais e couscous algerino con acqua, che viene poi passato in cinque setacci con maglie sempre più fini, per raggiungere la granulometria ideale.
Segue una prima cottura a vapore utilizzando i tradizionali contenitori in erbe intrecciate, poi il couscous viene essiccato, cotto nuovamente al vapore, essiccato ancora una volta e infine setacciato per l’ultima volta.
L’essiccazione può durare due giorni d’estate o fino a una settimana d’inverno; in caso di vento o pioggia, la produzione si interrompe, poiché le condizioni climatiche influiscono direttamente sulla qualità del prodotto.
Il couscous viene confezionato in sacchi da 50 kg e venduto al mercato in sacchetti da 1 kg. Il prezzo attuale è di 350 dinari algerini al kg, variabile in base al costo delle materie prime.
A fine mese, viene effettuato un rendiconto economico tra acquisti e vendite, e il ricavato viene equamente diviso tra le produttrici. Oltre al couscous, viene venduta anche la moringa, lavorata attraverso un processo di essiccazione, setacciatura e confezionamento.
Produzione di dolci e pasticceria locale
È stato inoltre possibile visitare Kadijatu, produttrice attiva ad Auserd, specializzata nella realizzazione di dolci tradizionali. Durante la visita, sono stati acquistati due chili di dolci al miele – tanto ricchi che persino la stagnola faticava a contenerli – e due chili di pasticcini misti al cioccolato bianco e nero, ripieni di marmellata, granella di mandorle e datteri. I dolci al miele sono venduti a 1.000 dinari/kg, mentre i pasticcini misti a 1.400 dinari/kg.
Le preparazioni, realizzate prevalentemente su ordinazione per matrimoni, feste ed eventi, permettono a Kadijatu e alla sua collega di sostenersi autonomamente.
Jaima Saharawi è partner del progetto “LA.SA – Lavoro, Salute e Sovranità Alimentare nei Campi Profughi Sahrawi”.