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Somalia

Progetti Nexus Emilia Romagna

Situata nell’Africa orientale, all’estremità del Corno d’Africa, la Somalia confina a nordovest con il Gibuti, a ovest con l’Etiopia, a sudovest con il Kenya. Si affaccia a nord al Golfo di Aden e ad est all’Oceano Indiano. Si estende su una superficie di 637.660 kmq, con una popolazione di 15.008.154 abitanti (dati 2018) e una densità media di 23,12 abitanti/kmq. Oltre il 70% della forza lavoro è impiegata nel settore primario e circa il 6,4% nel settore industriale. La Somalia è un paese giovane: la popolazione con età inferiore ai 15 anni ammonta al 42,9% del totale, la classe d’età compresa tra 15-29 anni è pari al 27,1% e gli ultrasessantenni sono appena il 3,9% (dati 2018).
Il territorio dell’attuale Somalia, indipendente dal 1° luglio 1960, risulta dall’unione della Somalia (in amministrazione fiduciaria italiana dal 1950) e del protettorato britannico del Somaliland. Dopo il lungo regime autoritario del generale Siad Barre (1969-91) è scoppiata una guerra civile tra fazioni che neppure l’intervento di truppe dell’ONU (1992-95) è riuscito a risolvere e ha condotto il Paese a un processo di frammentazione in diverse entità con istituzioni politiche, amministrative e militari autonome. Nel caos, è cresciuto e proliferato uno dei gruppi terroristici più feroci al mondo, Al Shabaab, affiliato ad Al Qaeda, che si è macchiato di stragi orribili dentro e fuori i confini nazionali. Guerra civile, attentati e carestie hanno costretto centinaia di migliaia di somali a scappare nei paesi vicini: Kenya, Yemen, Etiopia, Uganda, Gibuti ed Eritrea. L’approvazione di una costituzione provvisoria, la nomina di un nuovo parlamento e l’elezione, nel 2012, del presidente Hassan Sheikh Mohamud, segnano l’inizio di una nuova fase politica. Nel febbraio del 2017 subentra nella carica presidenziale l’ex premier Mohamed Abdullahi Mohamed.
La Somalia è uno dei Paesi che ha adottato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e uno dei principali obiettivi che intende perseguire, come priorità, è l’eliminare del lavoro minorile e del lavoro forzato. Il piano di sviluppo nazionale (NDP) della Somalia prevede la protezione dei civili “con particolare riguardo a garantire i diritti delle donne, dei giovani e dei bambini”. La Somalia ha ratificato la Convenzione OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) che stabilisce il divieto dello sfruttamento dei minori e l’azione immediata per l’eliminazione delle peggiori forme di lavoro minorile. Da queste attività di sfruttamento traggono profitto datori di lavoro senza scrupoli e gruppi criminali, provocando danni ai bambini, alle famiglie e anche alla forza lavoro che si ritrova spesso a vivere in condizioni di estrema povertà senza mezzi per poter contrastare queste violazioni dei diritti. I sindacati somali ritengono prioritaria la protezione dei bambini dal lavoro minorile. Essendo in contatto con un gran numero di lavoratori adulti e con le loro famiglie, la Federazione dei Sindacati Somali (FESTU) ha a disposizione strumenti unici per la lotta contro il lavoro minorile. I sindacati sono da sempre impegnati nella difesa dei diritti umani, a partire dai diritti del lavoro. Dal 2013, FESTU e le organizzazioni sindacali italiane hanno intrapreso un percorso congiunto al fine di contribuire ad eliminare il lavoro minorile in Somalia, attraverso diverse azioni ed in collaborazione con OIL in ambito italiano ed internazionale (conferenze, seminari ed eventi specifici sul lavoro minorile) ed in linea con gli obblighi internazionali che il Paese ha sottoscritto.

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