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LA.SA – Lavoro, salute e sovranità alimentare nei campi profughi Saharawi CUP n.E11D24000100009

Il progetto ha l’obiettivo di contribuire al miglioramento dello stato nutrizionale, della salute, della produttività e delle condizioni socio-economiche della popolazione sahrawi tramite l’attivazione di percorsi di formazione, empowerment femminile, capacity building, pratiche agricole e supporto alle produzioni alimentari locali sostenibili.

Nasce all’interno di una rete consolidata da anni nei campi sahrawi composta da 4 partner locali (UGTsario, Ministeri di Sviluppo Economico, Salute Pubblica e Cooperazione), 10 partner italiani (MA70, ARCI Ferrara, CGIL Ferrara, CGIL Ravenna, CGIL Siracusa, Comune di Ravenna, Jaima Sahrawi, Kabara Lagdaf, Help for Children e VSF Italia) che affiancano Nexus ER (proponente) e Auser Emilia Romagna ODV (co-proponente). Il progetto vede l’appoggio dalla Rappresentanza in Italia del Fronte Polisario.

L’identificazione dei bisogni è avvenuta a fine 2023/inizio 2024, in un momento di nuova fragilità dei campi dovuto ad un aumento notevole dei prezzi alimentari, una altalenante/insufficiente distribuzione di alimenti e una grave riduzione del potere d’acquisto delle famiglie. Le attività proposte incidono sugli OSS 2, 3, 5, 8 agendo su nutrizione (supporto alle produzioni animali), salute (prevenzione) produzione di reddito e capacity building (componente di empowerment femminile, produzione di reddito, crescita inclusiva e lavoro dignitoso).

Il progetto mette al centro il lavoro e la salute quali elementi chiave ed interconnessi per rispondere alle crescenti difficoltà identificate. La creazione di lavoro e il sostegno al reddito sia esso prodotto da Attività Generatrici di Reddito (AGR) che da un sostegno economico alle persone inserite nelle istituzioni pubbliche saranno una delle priorità del progetto.

Il progetto “LA.SA – Lavoro, salute e sovranità alimentare nei campi profughi Saharawi” prevede la creazione di 8 nuovi gruppi femminili di trasformazione di alimenti, un accompagnamento ai 7 gruppi creati a Dajla con il progetto PRODAZ – Produzioni in Azione CUP E11D22000270009 e il supporto, tramite l’avvio di una coltivazione di foraggio, di un allevamento pubblico di ovicaprini attivo dal 2022 a N’jeila. In parallelo, verrà organizzata una campagna straordinaria di sensibilizzazione sulla Brucellosi e sui rischi del pascolo vagante, supportando il personale veterinario del Ministero della Salute Pubblica e migliorando così l’efficacia a garanzia della salute dei consumatori e della produttività degli animali.


Durata del progetto: 12 mesi

Data di avvio: 12/08/2024

Località: Campi profughi Saharawi

Co-finanziato da: Regione Emilia-Romagna

Proponente: Nexus ER

Co-proponente: Associazione Auser Volontariato Emilia Romagna ODV

Partner in Italia: Veterinari senza frontiere Italia, Movimento Africa 70, Fronte Polisario-Rappresentanza in Italia, CGIL Ravenna, CGIL Ferrara, CGIL Siracusa, Comune di Ravenna, Arci Ferrara APS, Kabara Lagdaf ODV, Jaima Sahrawi ODV, P.A. Help for Children Parma ODV

Partner locali: Ministerio de Desarrollo Economico (MDE), Ministerio de Salud Publica (MSP), Ministerio de Cooperacion (MC), UGTsario (Union General de los Trabajadores del Polisario)


Obiettivi specifici ed attività

Gli obiettivi specifici del progetto sono:

  1. Prevenzione della diffusione di patologie nel bestiame;
  2. Supporto alla produzione, trasformazione e vendita locale di alimenti;
  3. Creazione di una maggiore consapevolezza sul tema del lavoro (sicurezza e diritti)
  4. Formazione e capacity building

Nello specifico, oltre a diverse attività di sensibilizzazione in Italia, il progetto prevede le seguenti attività:

Sostegno al lavoro, sicurezza e diritti.

Con tale attività è’ prevista:

a) la creazione di 8 nuovi gruppi femminili di produzione a domicilio e vendita, nelle Wilayas di Aaiun, Auserd, Bojador e Smara tramite diverse azioni (ristrutturazione ed equipaggiamento delle cucine di ogni gruppo, dotazione di alberi di moringa e formazione in gestione, amministrazione e marketing)

b) l’accompagnamento e il supporto dei 7 gruppi femminili creati a Dajla nel 2023 per il miglioramento sia a livello di qualità che di quantità della produzione e commercializzazione degli alimenti da loro prodotti;

c) la formazione sui temi di sicurezza e diritti del lavoro rivolta a rappresentanti di UGTSario e istituzioni locali e sensibilizzazione della cittadinanza sulle buone pratiche di salute e sicurezza in particolare nei luoghi di lavoro.

Sostegno alle produzioni animali.

Con tale attività si intende:

a) Contribuire a migliorare lo stato di salute e le performances produttive degli animali allevati nelle tendopoli mediante un sostegno alimentare all’allevamento pubblico di ovicaprini e la produzione locale di foraggio;

b) Sostenere e diffondere la campagna di sensibilizzazione su brucellosi (malattia zoonotica che causa aborto negli ovicaprini e febbre maltese nelle persone che entrano in contatto con gli animali infetti e/o consumano il loro latte non pastorizzato) e formare il personale locale sulle tecniche di raccolta dati e l’importanza della stessa per la valutazione di efficacia dell’azione.


Beneficiari diretti di ogni attività

Oltre alla cittadinanza raggiunta dalle azioni di sensibilizzazione in Emilia Romagna/Italia, i beneficiari delle azioni sono:

  • 24 donne che faranno parte degli 8 nuovi gruppi di produzione e le 21 donne facenti parte dei gruppi già attivati a Dajla dal precedente progetto, PRODAZ;
  • Rappresentanti di UGTSario, istituzioni locali e cittadinanza coinvolti nei percorsi di sensibilizzazione sui temi di sicurezza, diritti del lavoro e buone pratiche di salute e sicurezza;
  • Operatori del CEFA (centro di Sperimentazione Agricola) impiegati nella coltivazione di foraggio e operatori della Direzione di Veterinaria formati e affiancati tecnicamente per la realizzazione ed il monitoraggio della campagna di sensibilizzazione su brucellosi e rivolta alla popolazione sui rischi di consumo del latte crudo e sulle misure di biosicurezza da adottare per evitare il contagio;
  • Circa 120 persone vulnerabili che continueranno a beneficiare della distribuzione di latte e/o animali;
  • Minimo 1.200 famiglie Saharawi che verranno sensibilizzate sul rischio di lasciare i propri animali liberi di circolare cibandosi di rifiuti, principale causa di mortalità del bestiame.