Nexus ha avviato da alcuni mesi “Re.Mi.: Reti per la Migrazione Sicura: società civile, diritti, servizi, lavoro” un progetto per ridurre i rischi della migrazione di transito che in Niger costituisce un fenomeno ad alto rischio per la vita e l’incolumità psico-fisica dei migranti.
Perché questo progetto
Il progetto nasce da un lungo lavoro di ricerca e monitoraggio da cui è emersa la scarsa efficacia o mancanza di forme di assistenza per tutti quei migranti subsahariani bloccati dalle leggi contro la migrazione irregolare verso l’UE, per gli stessi nigerini respinti e per tutti coloro che non riescono a raggiungere la meta del loro viaggio migratorio. Persone che spesso si riversano nei ghetti della città di Agadez o nei quartieri più poveri di Niamey, vivendo in condizioni di marginalizzazione e vulnerabilità allo sfruttamento, nell’attesa di recuperare mezzi e forze per tentare di nuovo la partenza. Senza adeguati programmi di reintegrazione e alternative concrete questi migranti rischiano di restare nei canali della migrazione irregolare con conseguenze drammatiche: ogni anno si registrano più di 500 persone morte o scomparse durante il transito in Niger; il 70% dei migranti intervistati tra Niamey, Agadez, Zinder, Tillaberi ha dichiarato di aver subito una qualche forma di violazione dei diritti.
Le azioni in sintesi
Re.Mi. coinvolgerà molti partner tra le organizzazioni della società civile e le istituzioni per costruire una rete di servizi in grado di offrire assistenza, lavoro, stabilità, una vita decorosa ai migranti in transito e, non ultimo, riduca i rischi legati alla migrazione irregolare.
Si tratta di assistenza medica e psicologica in primis, percorsi formativi e di avviamento ad attività professionali, interventi sul piano politico e normativo con l’elaborazione di modifiche all’attuale politica migratoria, che non esponga le persone a rischi e situazioni di pericolo; studi per monitorare il fenomeno e trovare soluzioni sempre migliori; formazione degli operatori della società civile e azioni di facilitazione per favorire la collaborazione tra gli attori sociali e per creare una rete di servizi che stringa le sue maglie contro l’emarginazione e lo sfruttamento dei migranti e li tuteli da un viaggio di torture, umiliazioni e che porta spesso alla morte.
Non è facile riassumere le azioni di un progetto così articolato, proveremo a semplificare la complessità restituendovi una sintesi delle attività principali nel nostro percorso appena iniziato e lungo tre anni.
Sportelli informativi, di assistenza e di orientamento
Saranno allestito e attivati diversi sportelli interrelati e in comunicazione tra loro: assistenza medica e ascolto psicologico, orientamento alla mobilità regolare, al lavoro, ai servizi territoriali e protezione legale e uno specifico per le donne migranti.
Corsi di formazione
Saranno attivati corsi di formazione professionalizzanti per l’inserimento nel mondo del lavoro: corsi di formazione che offriranno competenze propedeutiche al re/inserimento socio-economico in Niger o, eventualmente, nei paesi di origine: sartoria, informatica, agricoltura , ristorazione, più un percorso di 50 ore su meteo allert estremamente utile alla pianificazione agricola e alla riduzione della perdita delle produzioni che spesso comporta l’abbandono delle attività e la ricerca di un’alternativa nella migrazione.
Infine sarà organizzato un percorso formativo in “Avvio e gestione di attività micro-imprenditoriali” per chi desidera acquisire competenze per l’avvio di attività individuali o collettive: studio di fattibilità delle idee imprenditoriali attraverso analisi di mercato, elaborazione di business plan, identificazione e quantificazione del finanziamento per le start up, fino alla gestione d’impresa.
Uno spazio condiviso e polifunzionale
Una parte fondamentale del progetto è la creazione di due coworking che i beneficiari del progetto potranno usare per formarsi, per lavorare e anche per vendere le loro produzioni: uno spazio protetto in grado di sussistere autonomamente nel lungo periodo, dotato di wifi e telefono e con diverse aree, ognuna con la sua specifica funzione:
- La cucina attrezzata per chi intraprenderà il corso di ristorazione e avvierà attività di produzione alimentare;
- La sartoria: area dedicata alla realizzazione, al confezionamento e alla vendita di prodotti sartoriali.
- Un laboratorio informatico per lo svolgimento di attività micro-imprenditoriali autonome nel settore IT.
- Infine sarà creata una social farm didattica e resiliente che sarà utilizzata non solo a beneficio di coloro che frequenteranno il corso di agricoltura e che avvieranno attività in questo settore, ma anche da chi si dedicherà alle attività di ristorazione.
Si faciliterà collaborazione tra i vari settori del co-working; per esempio, gli associati al laboratorio informatico potranno offrire servizi per realizzare e siti web e gestire profili social.
Incubazione di impresa
Dal corso di micro-imprenditorialità si passerà a all’incubazione e all’avvio di 16 attività generatrici di reddito/piccole attività imprenditoriali che saranno selezionate tra i partecipanti ai corsi di formazione professionale e/o tra gli associati agli spazi di coworking, sulla base della condizione socioeconomica, con precedenza alle donne vittime di sfruttamento, abusi o violenza.
Comunicazione
Una parte importante nella riduzione dei rischi della migrazione e per favorire una migrazione sicura sono le campagne di informazione, advocacy e sensibilizzazione rivolte all’opinione pubblica, alle istituzioni e agli/le stessi/e migranti.
Radio
Cinque campagne radio saranno diffuse al livello nazionale e regionale; in quest’ultimo caso le informazioni per una migrazione sicura e l’allert sui rischi connessi alla migrazione irregolare saranno definite sulla base dei contesti locali e adattate alle esigenze dei diversi territori.
Le carovane in-formative
Le carovane sindacali sono uno strumento già sperimentato dai sindacati italiani e già adottato in Senegal per rafforzare la capacità dei sindacati di raggiungere persone vulnerabili e instaurare relazioni di fiducia con la popolazione. Dall’impatto positivo delle precedenti esperienze nasce il progetto delle carovane sindacali di Re.Mi.: dieci carovane informative viaggeranno nelle città di Niamey, Agadez, Tillaberry, Taoua, Zinder, Maradi presso i luoghi di ritrovo, lavoro e transito della popolazione migrante. Le carovane saranno punti di ascolto e di diffusione di informazioni sui rischi della migrazione irregolare/insicura, sui diritti alla mobilità, sui diritti alla salute e la prevenzione/sicurezza sul lavoro.
Continuate a seguirci per scoprire chi sono i protagonisti del progetto per avere aggiornamenti sulle attività in corso attraverso la pagina www.nexusemiliaromagna.org/progetto-niger-re-mi dedicata al progetto Re.MI. e le nostre pagine Fabebook e Twitter!
Questa pubblicazione è stata realizzata con il contributo della Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. I contenuti di questa pubblicazione sono di esclusiva responsabilità di Nexus Solidarietà Internazionale ER e non rappresentano necessariamente il punto di vista dell’Agenzia.
“Re.Mi. Reti per la migrazione sicura: società civile, diritti, servizi, lavoro” – AID 012590/03/2
Progetto finanziato da Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo
Realizzato da Nexus Solidarietà Internazionale ER, USTN – Union des Syndicats des Travailleurs du Niger, Movimento Africa 70, APS Vicini d’Istanti, LTHP – Organisation de Lutte contre le Trafic Humain et la Prostitution, C.C.E.N – Collectif des Communautés, Etrangères de la CEDEAO et Pays Frères au Niger