Sostegno all’Associazionismo contadino nella provincia di Lobonok in Sud Sudan: un breve report
1. “Sostegno all’Associazionismo contadino e alla filiera della manioca nella provincia di Lobonok in Sud Sudan”, finanziato dal Fondo Territoriale per il finanziamento di progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo promossi da ONG, associazioni di volontariato, organizzazioni e cooperative sociali, operanti nel territorio della provincia di Modena costituito da Provincia di Modena, Comune di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena (Bando 2011/1)
2. “Favorire la produzione orticola dei gruppi femminili della provincia di Lobonok in Sud Sudan”, finanziato dalla Regione Emilia Romagna
I progetti sono realizzati in Sud Sudan da Mani Tese, Nexus Emilia Romagna e Iscos Emilia Romagna
1. “Sostegno all’Associazionismo contadino e alla filiera della manioca nella provincia di Lobonok in Sud Sudan”, finanziato dal bando FONTE Modena
Lo scavo del pozzo è stato avviato nel mese di novembre, con la mobilitazione verso il villaggio di Karpeto dello staff della compagnia Balaji Boreholes Limited, ingaggiata per la realizzazione dell’opera. Il luogo dello scavo è stato identificato a pochi metri dall’unità produttiva costruita nel corso di precedenti interventi di da Mani Tese, a seguito dell’analisi geologica dell’area. Tale collocazione sarà molto importante per il comitato di gestione dell’unità produttiva che potrà utilizzare l’acqua per dare un valore aggiunto ai prodotti che vengono quotidianamente processati, quali la manioca.
Ha fatto quindi seguito lo scavo del pozzo per una profondità di 80m, a garanzia che l’acqua sia realmente proveniente da una falda acquifera esistente e non acqua piovana accumulatasi durante la passata stagione delle piogge, quindi l’installazione delle tubature e di un filtro di ghiaia e sali minerali per prevenire la creazione di accumuli di sabbia. E’ stato quindi completato il pozzo con l’installazione della pompa a mano e la realizzazione del basamento di cemento.
La realizzazione è stata costantemente monitorata dallo staff di progetto basato a Karpeto e da una visita di monitoraggio del personale di coordinamento da Juba insieme ad alcuni esponenti della comunità, tra i quali il capo villaggio.
Azioni successive allo scavo del pozzo saranno l’analisi dell’acqua e il corso di formazione del cosiddetto comitato di gestione del pozzo, composto da 4 meccanici, 3 addetti all’igiene e altri 3 membri della comunità, per un totale di 10 persone, che avranno il compito della gestione del pozzo in termini di piccole opere di manutenzione, pulizia dell’area ed educazione all’igiene di base, raccolta dei contributi mensili, presenza costante presso il pozzo.
Per quanto riguarda l’attività relativa allo studio del contesto produttivo-agricolo e cooperativistico dell’area, la missione realizzata nel mese di novembre ha permesso la raccolta di preziose informazioni rispetto allo sviluppo del sistema cooperativistico in Sud Sudan e della situazione corrente nello stato dell’Equatoria Centale e, nello specifico, nelle contee di Juba e Yei.
2.“Favorire la produzione orticola dei gruppi femminili della provincia di Lobonok in Sud Sudan”, finanziato dalla Regione Emilia Romagna
Attività realizzate :
Formazione in tecniche di orticoltura e messa a dimora delle piante da frutto e introduzione e promozione delle tecniche di raccolta dell’acqua
Proseguono le attività di orticoltura presso le comunità beneficiarie. Risultati incoraggianti si stanno registrando nei villaggi di Kit 4 e Karpeto, rispettivamente in procinto di raccogliere i primi “frutti” dalle coltivazioni di Sukumawiki e Amaranto nel primo e impegnati nell’attività di trapianto dai vivai all’orto nel secondo. I gruppi beneficiari del villaggio di Kit 1 si trovano invece ancora nella fase di pulizia dei terreni. E’ stata infatti individuata un’area particolarmente adatta all’orticoltura e vicina al fiume Kit la cui collocazione renderebbe molto più facile l’approvvigionamento idrico rispetto all’area precedentemente individuata. Le donne più vulnerabili della comunità, quali vedove e madri single, sono le reali beneficiarie dell’orticoltura.
Sia i gruppi beneficiari di Kit 4 che di Karpeto si sono arricchiti inoltre della presenza e del contributo dei mariti delle beneficiarie, particolarmente adatti per i lavori che richiedono maggior forza fisica. A Karpeto gli uomini vengono prevalentemente impiegati per aiutare le beneficiarie durante la nebulizzazione delle colture con i pesticidi naturali mentre a Kit 4 sono stati fondamentali nell’opera di pulizia e preparazione di una porzione più ampia di terreno da adibire all’orticoltura (allo scopo di utilizzare tutti i semi distribuiti durante le attività di progetto) e nello scavo di 2 ulteriori pozzi, per un totale ora di 5 pozzi.
Da notare che un 4 gruppo di 17 donne della comunità di Karpeto hanno manifestato la volontà di partecipare alle attività di progetto durante la prossima stagione delle piogge.
Formazione in tecniche di stoccaggio e vendita dei prodotti ortofrutticoli
L’attività verrà realizzata nel ennaio 2015. I tecnici di campo dislocati in entrambe le aree di progetto stanno tuttavia assistendo i gruppi di contadini beneficiari, soprattutto le donne tradizionalmente impegnate in tale attività, con importanti suggerimenti rispetto alle tecniche più adatte per la raccolta e lo stoccaggio dei raccolti agricoli per limitarne e ridurre al minimo le perdite.
Organizzazione di 6 seminari sulla promozione dell’uguaglianza di genere e dell’empowerment femminile
I seminari prevedono una sessione mensile per entrambe le località beneficiarie del progetto (Kit e Karpeto) per un totale di 4 sessioni ciascuna.
Durante le sessioni seminariali, è previsto che vengano trattate ampiamente le tematiche relative alla gestione dei gruppi femminili (leadership e gruppi di mutuo aiuto) per concentrarsi successivamente sulle tematiche più care al’empowerment femminile e all’uguaglianza di genere all’interno delle dinamiche familiari e comunitarie. Come previsto dal progetto, beneficiari delle sessioni saranno i leader dei gruppi maschili e femminili e successivamente verranno coinvolti anche alcuni membri dei gruppi di donne beneficiari insieme alle autorità di villaggio e le persone autorevoli all’interno della comunità.
La prima sessione ha avuto luogo nel villaggio di Kit 1 coinvolgendo i leader dei gruppi agricoli di entrambe le comunità di Kit1 e Kit4 e si è focalizzata sulla gestione organizzativa dei gruppi, sull’importanza del ruolo dei leader sia dei gruppi che comunitari nel motivare le comunità. Allo stesso tempo i facilitatori si sono concentrati sull’importanza della comunicazione e dell’ascolto, quali elementi essenziali nelle dinamiche di gruppo e di comunità. L’approccio utilizzato dai facilitatori è particolarmente adatto a beneficiari non scolarizzati, utilizzando pertanto giochi di ruolo e attività pratiche che coinvolgano in prima persona i beneficiari. Le tematiche trattate durante la prima sessione sono state propedeutiche all’introduzione della sessione successiva focalizzata sui concetti di gruppi di mutuo aiuto, capacità strategiche e partecipazione dei gruppi femminili nella condivisione dei benefici derivanti da migliori entrate a livello familiare, opportunità di commercializzazione e sicurezza alimentare. Nel particolare, l’incontro si è concentrato sui principi e sugli aspetti più tecnici dei gruppi di mutuo aiuto “Self -help groups”, metodologia molto utilizzata nei paesi in via di sviluppo per l’avvio di piccole attività economiche, soprattutto tra donne. L’empowerment economico, infatti, è considerato fondamentale per un riconoscimento sociale e politico delle donne all’interno delle proprie famiglie e delle comunità. La seconda giornata di formazione ha trovato un ottimo riscontro da parte dei beneficiari: molti di essi infatti sono coinvolti, o lo sono stati in passato, nei self help groups per avviare delle attività economiche di base e ricavarne guadagni. La sessione formativa ha motivato i beneficiari a riorganizzarsi nei gruppi, dotarsi di regole precise, scegliere delle attività economiche che possano essere utili all’interno della comunità e trovare nel gruppo appoggio e motivazione.
Una terza sessione ha visto la partecipazione di una forte componente femminile a testimonianza dell’accettazione da parte delle beneficiarie del percorso di sensibilizzazione e della sua utilità per uno sviluppo sociale femminile. La sessione si è concentrata sui temi della leadership femminile e delle life skills, dove leadership significa conoscere sé stesse ed essere di supporto alle altre, mentre l’utilizzo delle life skills (sociali, cognitive ed emozionali) è stato inteso come strumento per la promozione di decisioni positive e consapevoli nei processi socio-economici e politici. Una componente importante della sessione è stata la traduzione delle life skills in azioni concrete da intraprendere nella vita quotidiana da parte delle beneficiarie.